Oggi è il decennale della morte di Michael Jackson avvenuta all’improvviso il 25 giugno 2009, nella sua casa di Los Angeles. La sua morte, per il medico legale, è stata un caso di omicidio da overdose accidentale di cui fu accusato il suo medico personale, il dottor Conrad Murray poi condannato a 4 anni di carcere. In quei giorni il Re del Pop era impegnato nelle prove di This is it, lo show che avrebbe segnato il suo ritorno sulle scene. 50 date andate sold out in poche ore. Qualche mese dopo, il 29 agosto, avrebbe compiuto 50 anni. Questo giorno è l’occasione per tornare a parlare di una delle più clamorose vicende di ascesa e caduta della storia dello spettacolo. Uno dei geni assoluti del pop, l’incredibile ballerino che ha cambiato il corso della danza, il Peter Pan che non voleva essere nero e che è affondato nell’incubo di essere considerato un predatore sessuale di ragazzini. Il creatore di “Thriller”(il disco più venduto al mondo con il suo videoclip di 14 minuti di epico cortometraggio girato su pellicola 35mm che cambiò per sempre gli anni Ottanta), capolavoro assoluto del pop mescolato all’elettronica, alla dance, al rock, all’avanguardia, ai videoclip, al musical, un genere a sé stante che consacra Jackson “il re del pop” ma lui in realtà il pop, quello contemporaneo, forse con quel disco lo ha creato, come un Dio. In 45 anni di carriera Michael Jackson ha vinto centinaia di premi, che fanno di lui l’artista più premiato nella storia della musica. Tra cui: 40 certificazioni nel Guinness dei primati, 15 Grammy Awards su 38 nomination (inclusi due Grammy alla carriera), 40 Billboard Awards, 26 American Music Awards, 16 World Music Awards e 14 singoli al numero uno negli Stati Uniti durante la sua carriera da solista, più di ogni altro artista maschile. In questa giornata, a celebrare le sue gesta nel decennale della morte non c’è nessuno, neanche il suo amico, mentore, produttore Quincy Jones che ha trasformato un concerto in programma a Londra per celebrare Jackson in un generico omaggio alle musiche da film. I grandi Network americani non hanno nulla in programma, si parla di un musical a Broadway per l’anno prossimo ma si dice che la produzione sia in difficoltà. Dal punto di vista legale, Michael Jackson era stato assolto dalle accuse di pedofilia, ma il documentario “Leaving Neverland” ha seppellito sotto un mare di fango qualsiasi accenno alla nostalgia. Negli anni del Metoo, alcune stazioni radio hanno tolto dalla programmazione le canzoni di Michael Jackson, ma il merchandising e i dischi vanno ancora a ruba e i fan si preparano a celebrare il decimo anniversario della sua scomparsa. Nonostante tutto, ci sono due generazioni cresciute con Thriller, Bad e Billie Jean, milioni di ballerini, professionisti e non, che danzano il moonwalk e che non hanno dimenticato il The King of the Pop: Michael Jackson…