Alla fine sarà Brexit, e lo sarà soprattutto per i 3,5 milioni di europei che vivono nel Regno Unito di cui, secondo gli ultimi dati, anche 700mila italiani che ora potrebbero vedere la propria vita cambiare.
QUANDO CAMBIERANNO LE COSE
Nell’immediato non c’è nulla da temere: fino al 31 dicembre 2020 tutto resterà invariato – compreso il principio di libera circolazione delle persone, dei beni, dei capitali e dei servizi ma il 31 gennaio 2020, scatterà il periodo di transizione concordato con l’Unione Europea. Questa finestra di 365 giorni sarà utile per i cittadini Ue che vivono oltre Manica da più di 5 anni per chiedere il permesso di residenza permanente. Vale a dire il cosiddetto “settled status” che permetterebbe di restare a oltranza nel Regno Unito. Mentre, chi risiede nel Paese da meno di 5 anni potrà fare richiesta per il “pre-settled status” che sarà valido fino alla scadenza del lustro ma concede meno sicurezza. La conversione non è automatica e il cittadino dovrà ripresentare la richiesta da zero con il rischio che questa venga rigettata. Un iter che fa sospettare che – per quanto le istituzioni abbiano già negato l’ipotesi – si stia limitando il numero di “settled status” concessi. In ogni caso, fino a questo momento, sono 2,4 milioni gli europei che hanno fatto domanda. Resta quindi almeno un milione di residenti non in regola e che potrebbe incappare nelle ire del Governo Johnson.
COSA SUCCEDE A CHI NON È IN REGOLA
L’esecutivo ha già annunciato una linea dura sull’immigrazione: «Se non saranno registrati entro questa data, si applicheranno loro le norme in materia di immigrazione» ha dichiarato il ministro aggiunto per la sicurezza, Brandon Lewis. E cioè saranno “indesiderabili” senza diritto di soggiorno per cui «perseguibili nel Paese e soggetti a misure di esecuzione, detenzione e deportazione». Non saranno concesse deroghe se non in casi eccezionali come persone con gravi problemi mentali, fisici o di bambini i cui genitori non hanno seguito le procedure. Da quella data in poi la Brexit diventerà realtà: dal primo gennaio 2021 i cittadini Ue saranno considerati come ogni altro cittadino non britannico: cesserà la libera circolazione. Le nuove norme limiteranno gli ingressi di immigrati senza qualifiche o titoli di studio per permettere l’ingresso solo alle persone che possono essere «utili» alla Gran Bretagna facendo lavori specializzati (medici ed ingegneri ad esempio). Così per restare oltre 3 mesi sull’Isola bisognerà dimostrare di avere un lavoro e sarà necessario un permesso. Tuttavia, pur ottenendolo, per 5 anni i “nuovi cittadini” non avranno diritto a ricevere sussidi statali e all’assistenza sanitaria gratuita del National Health Service (Nhs), anzi dovranno pagare una tassa a priori di 625 sterline a testa.
ADDIO WEEK-END LAST MINUTE
Le nuove regole limiteranno anche i turisti. A loro sarà richiesto di ottenere online, con 3 giorni di anticipo rispetto alla data di partenza, un visto elettronico della durata massima di tre mesi che sarà concesso solo a chi ha un passaporto biometrico. E voi miei cari amici cosa ne pensate? Fatecelo sapere lasciando un commento.