Los Angeles – Colpo di scena alla 76esima edizione dei Golden Globes 2019 dove il film che racconta la storia di Freddie Mercury “Bohemian Rhapsody”, si aggiudica il premio come miglior film drammatico battendo “A star is born” di Lady Gaga e Bradley Cooper dato per sicuro vincitore. Al trofeo come miglior film si è aggiunto anche quello come miglior Attore Drammatico che ha visto Rami Malek essere premiato per la sua interpretazione e intensità nel ruolo dell’immortale Freddie Mercury, permettendogli di superare l’altro favorito della vigilia, il Bradley Cooper di “A Star Is Born”. Sul palco visibilmente emozionato e commosso Malek ha pronunciato parole piene di gratitudine e di riconoscenza sia nei confronti dei membri dei Queen Brian May e Roger Taylor presenti alla serata di premiazione ma soprattutto nei confronti di Freddie Mercury:<<Grazie a Freddie Mercury per avermi dato una delle gioie più grandi della vita. Ti amo, uomo meraviglioso. Questo è per te e grazie a te.>>. Il film ha ottenuto un successo globale ed è stata la pellicola più vista in Italia nel 2018. Ad oggi ha incassato oltre 21.269.000 euro, superando Avengers: Infinity War (18.777.826 €), mentre l’incasso globale è arrivato a 670 milioni di dollari. Molti conoscono Bohemian Rhapsody, una delle canzoni di maggior successo dei Queen che dà anche il titolo al film a loro dedicato, ma non tutti conoscono le difficoltà che la canzone ha incontrato lungo il suo cammino prima di trovare il successo mondiale e le tante difficoltà per la produzione di questo film. Il vincitore del Golden Globe Rami Malek, ad esempio, è subentrato nel progetto solo in un secondo momento. Nel 2010 il ruolo di Freddie Mercury era stato affidato a Sacha Baron Cohen, che ha però lasciato le riprese 3 anni dopo affermando di avere avuto delle divergenze artistiche con i membri della band. Lo stesso regista Bryan Singer avrebbe litigato furiosamente con il protagonista e con altri interpreti provocandone il licenziamento dal set ed una successiva riammissione avvenuta solo mesi dopo. Ma passiamo ora alla canzone. All’inizio nessun produttore voleva Bohemian Rhapsody. La canzone era troppo lungo per passare in radio, durava oltre 6 minuti, un investimento troppo rischioso all’epoca dove le canzoni trasmesse non superavano mai i 3 minuti. E poi c’era il “problema” del testo. Il brano alterna ballate ad assoli di chitarra, opera e hard rock. E parla di guerra, chiesa, eresia, omosessualità, satana e peccato originale, con oscure citazioni. Ma Freddie Mercury non ne volle sapere di abbandonare il progetto, era la sua creatura, ne scrisse personalmente testo e melodia e sapeva benissimo che quella canzone avrebbe rivoluzionato il modo di fare musica. Non si trattava solo di una canzone, il testo era una sua autobiografia e raccontava uno dei periodi più bui della sua vita, la sua esperienza con il male, il patto ed il legame fatto con il demonio. Se vuoi scoprirne il significato e sapere cosa si cela dietro ogni singola parola, vedi il mio reportage dove ti spiegherò tutto.
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