La passione per la musica, l’intrattenimento, ed il mondo social unita al forte desiderio di dare a tutti la possibilità di esprimere il proprio pensiero, portano il giornalista Cesare Deserto a creare nel luglio del 2017 una trasmissione dal titolo “Una Gabbia di Matti”. Come mai questo nome? Semplice, i Matti sono liberi di dire e di fare tutto ciò che vogliono. Vivono nella completa e assoluta libertà sancita anche nel nostro diritto. Non ci credete? Leggete cosa sancisce l’articolo 85 del nostro codice penale: «Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato, se, al momento in cui lo ha commesso, non era imputabile».” Non è imputabile chi non ha la capacità di intendere e di volere. In poche parole, ai matti è concesso tutto. E da questo principio che scaturisce l’idea di creare una rubrica dove ognuno fosse libero di esprimere la propria idea ed il proprio pensiero, influenzato anche dall’ascolto di una delle trasmissioni radiofoniche più seguite e controverse d’Italia: La Zanzara, programma radiofonico di Radio 24 condotto da Giuseppe Cruciani e David Parenzo.
Nasce la consapevolezza di raccontare un mondo con le sue 1000 sfaccettature e i suoi tantissimi eccessi ma con un approccio diverso, non limitandosi solo a raccontare una notizia ma a ricercare anche cosa si nascondesse dietro. La passione per la musica, l’intrattenimento, ed il mondo social unita al forte desiderio di dare a tutti la possibilità di esprimere il proprio pensiero, mi portano nel luglio del 2017 creare una trasmissione dal titolo “Una Gabbia di Matti” trasmessa sulla web radio “Radio Fregene”. L’amore per il viaggio unito alla passione per il giornalismo (regolarmente iscritto all’albo dell’ordine dei giornalisti) portano il sig. Deserto a creare diversi reportage e rubriche pubblicate nei giornali dei luoghi visitati. All’estero ha vissuto a Parigi, Zurigo, Londra, Copenaghen e New York mentre in Italia, Napoli, Firenze, Torino, Bolzano e Milano. “Quando vivi in un luogo a lungo, diventi cieco perché non osservi più nulla. Io viaggio per non diventare cieco.” Questa citazione di Josef Koudelka ancora oggi accompagna la sua vita. E’ proprio durante l’esperienza maturata negli Stati Uniti, nella città di New York, che crea un forte legame con la comunità italo americana presente. Nel corso degli anni viene invitato a presentare eventi e ospitato nelle radio newyorkesi per raccontare progetti e di quanto continui ad essere Matto il nostro Bel Paese. Ed è precisamente a pochi passi da Times Square che matura l’idea di creare questo sito. “Gli italiani che vivono negli States, sono molto legati all’Italia e a ciò che accade nel nostro Paese, e ad ogni cena o evento in cui ero presente, mi chiedevano delle informazioni, notizie e curiosità. E allora mi sono chiesto? Perché non creare un blog per unire ancora di più i nostri Paesi?” racconta Deserto.
L’idea piacque tanto alla Federazione degli italo-americani del New Jersey che nel febbraio 2019 decisero di investire e fondare il blog. Rimaneva però la scelta del nome. “Bisognava trovare un nome che rappresentasse il nostro Bel Paese e che desse anche un tocco di internazionalità usando la lingua inglese” ci spiega. “La nostra amata Italia è una delle nazioni più belle al mondo ma anche ricca di contraddizioni e di cose assurde. Ecco perché spesso dico ai tanti amici stranieri che a volte mi sembra di trovarmi in un manicomio. Folle intuizione, Manicomio italiano, ItalianMadhouse. Avevo trovato il nome del blog!“. Dopo nemmeno un anno, il sito ottiene consensi strepitosi con una media di diecimila visualizzazioni giornaliere che porteranno il blog a diventare testata giornalistica, regolarmente iscritta presso il tribunale di Civitavecchia. Naturale il prosieguo della sua avventura passando da responsabile a direttore editoriale. Questo giornale, oltre ad avere varie sezioni che riguardano il mondo dello spettacolo, cultura, musica ha una sezione destinata a tutti i lettori che in maniera anonima o firmandosi possono scrivere un articolo oppure denunciare un particolare episodio. Inoltre, collabora con tutte le forze di polizia ed associazioni contro ogni tipo di violenza. Nell’apposita sezione “No Violence” si può denunciare qualsiasi forma di abuso in maniera completamente anonima garantendo l’assoluta privacy. È doveroso ringraziare il creatore del template e dell’intera struttura di questo sito, Gianluca Barbieri della società Aglab e l’amministratore della società Secretworlds srl Alexandro Ricevuto che si è occupato del logo del sito.