Torino – Una ragazza di 18 anni è stata violentata la notte scorsa da un trentenne della Guinea irregolare in Italia. Erano le 4 e le scene ricostruite dalla ragazza alla polizia sono un incubo che dura dieci minuti: Si era appartata con un amico su una panchina del parco, dopo aver trascorso la serata in una discoteca, quando il migrante mostra una bottiglia rotta e fa un cenno a lui di levarsi subito di torno. Il ragazzo prova a dissuaderlo ma è inutile. Capisce subito che quella non è una rapina e sa di non poter affrontare da solo quell’uomo, più grosso di lui e armato di una bottiglia tagliente. Corre subito a chiedere aiuto agli addetti alla sicurezza del locale che in pochi secondi allertano la polizia ed è immediato l’intervento delle forze dell’ordine. Trovano la ragazza ferita, senza scarpe e con il vestito strappato in stato di shock. Subito viene trasportata all’ospedale Sant’Anna. Per lei la prognosi sarà di 30 giorni. Sul posto non c’è più traccia dell’autore della violenza che ha cercato di nascondersi dietro ad alcuni cespugli, lungo gli argini del fiume Po, ma che fortunatamente viene arrestato da una seconda pattuglia di agenti. Sulle sue responsabilità non c’è alcun dubbio: L’accusa nei suoi confronti è di violenza sessuale ed è ora in carcere. Il migrante, Gueladjo Koulibaly, era già noto alle forze dell’ordine e addirittura gli agenti lo stavano cercando da qualche mese. Ex rifugiato nelle palazzine olimpiche del Moi, aveva precedenti per violenza – nessuno, prima di ieri, a sfondo sessuale – e resistenza a pubblico ufficiale ma soprattutto, era irregolare in Italia. Per questo gli agenti dovevano da tempo consegnargli un decreto di espulsione. Il problema è che lui, senza un domicilio ufficiale, dopo l’allontanamento volontario dalle palazzine di Borgo Filadelfia, risultava irreperibile. Perentorio il commento del ministro dell’Interno Matteo Salvini che sui social scrive: «Colpa di Salvini che è troppo cattivo… #tolleranzazero». Intanto, l’assessore Marco Giusta ringrazia le forze dell’ordine per le indagini e dice che «tutta la città è vicina alla ragazza spiegando di essere al lavoro a un progetto per il rilancio dei locali notturni ma nel frattempo al Valentino altri locali hanno chiuso e nonostante i controlli e gli arresti di polizia e carabinieri sta diventando sempre di più un angolo di città dove può accadere di tutto.