Nasce il nuovo governo giallorosso di Conte!

Dopo una lunga notte e una mattinata di trattative tra i partiti, Giuseppe Conte è salito al Quirinale e ha presentato la lista dei suoi ministri al capo dello Stato.
Chi sono i nuovi ministri? 
In tutto i nuovi ministri saranno 21, nessun vicepremier e un sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri. Andiamo a conoscerli insieme:

AAGNU9d Nasce il nuovo governo giallorosso di Conte!PRESIDENTE DEL CONSIGLIO: Giuseppe Conte
ESTERI: Luigi Di Maio (M5s)
Approda al ministero degli Esteri e sarà così il più giovane ministro della storia della Repubblica in questo dicastero, a soli 33 anni. Il capo politico del Movimento 5 stelle ha ricoperto l’incarico di vicepremier, insieme a Matteo Salvini, nel precedente governo giallo-verde e ha guidato due ministeri chiave Lavoro e Sviluppo economico nello stesso esecutivo Conte.
INTERNI: Prefetto Luciana Lamorgese
È la nuova ministra dell’Interno e succede a Matteo Salvini. Nata a Potenza l’11 settembre 1953, la nuova responsabile del Viminale è sposata e ha due figli. Laureata in giurisprudenza, avvocato, ha svolto numerosi incarichi prima di accettare a far parte del secondo esecutivo guidato da Giuseppe Conte. È stata prefetto di Milano dal 13 febbraio 2017 al 1 ottobre 2018.
ECONOMIA: Roberto Gualtieri (Pd)
Un politico torna a sedersi alla monumentale scrivania che fu di Quintino Sella. Il dem Roberto Gualtieri è il nuovo ministro dell’Economia. Europeista convinto, professore universitario, il profilo di un tecnico ma un cammino alle spalle tutto politico. Prima di lui, l’ultimo uomo di partito a occupare quella poltrona è stato Giulio Tremonti nel quarto governo Berlusconi (2008-2011). Una laurea in lettere conseguita con 110 e lode e un dottorato di ricerca in Scienze Storiche, tesi su Commercio estero e sviluppo. Storico legato all’Istituto Gramsci, autore di diverse pubblicazioni, tra cui una sulle Istituzioni europee curata con Giulio Amato. Professore associato in Storia contemporanea all’Università La Sapienza, editorialista e collaboratore di diversi quotidiani e riviste. E’ stato iscritto alla Fgci, l’organizzazione dei giovani comunisti del Pci. Ha militato per anni nei Democratici di Sinistra, ha fatto parte prima della segreteria di Roma e poi del consiglio nazionale, prima di contribuire a redigere il Manifesto per il Partito democratico e di entrare a fare parte della direzione del Partito nel 2008. È membro del gruppo direttivo sulla Brexit nonché’ sherpa per le negoziazioni con la Gran Bretagna.
GIUSTIZIA: Alfonso Bonafede (M5s)
Alfonso Bonafede, tra i più vicini a Luigi Di Maio, resta alla guida del ministero della Giustizia dove è stato nei 15 mesi di governo giallo-verde con Giuseppe Conte premier. Obiettivo proseguire sulla strada delle riforme già avviate e sbloccare quelle rimaste in stand by. Nella scorsa legislatura è stato vicepresidente della commissione Giustizia della Camera. Nel 2016 ha fatto parte del gruppo di coordinamento e supporto dei comuni governati dal Movimento 5 Stelle e nello stesso anno, assieme al collega Riccardo Fraccaro, ha dato anche un ‘supporto’ al Campidoglio guidato dalla sindaca Virginia Raggi.
DIFESA: Lorenzo Guerini (Pd)
La sua dote migliore, a detta dei suoi amici, è il fiuto politico e la capacità di mediazione che gli è valsa più volte la definizione di “pontiere” o, anche, quella di “Gianni Letta renziano”. All’ex presidente del Consiglio, Lorenzo Guerini si lega ai tempi dell’Anci, quando da sindaco di Lodi incontrava il suo omologo fiorentino Renzi durante le assemblee dell’associazione dei comuni e durante le riunioni della Conferenza Unificata. Tra i due si stabilirà un immediato feeling che, seppur fra alti e bassi, continua ancora oggi. Figlio di padre comunista, come lui stesso racconta, comincia l’attività politica da giovanissimo nella Democrazia Cristiana. Ricopre la carica di presidente della Provincia di Lodi dal 1995 al 2004 – per due mandati – e sindaco di Lodi dal 2005 al 2012. L’8 dicembre 2013 è al fianco di Renzi la notte delle primarie vinte contro Gianni Cuperlo e Peppe Civati e lo sarà anche durante le consultazioni portate avanti dal fiorentino per la formazione del governo febbraio 2014. Le politiche del 2018 lo vedono sconfitto assieme al Pd, ma la sconfitta gli offre l’opportunità di essere il candidato d’opposizione per la guida del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Dopo le dimissioni di Renzi, la guida del partito passa a Maurizio Martina che Guerini sosterrà alle primarie dopo il ritiro del candidato unico renziano, Marco Minniti. Si tratta di una sorta di “scissione” interna all’area Renzi, con i ‘duri e puri’ della mozione Giachetti che si pongono nettamente in opposizione alla mozione Zingaretti e ‘Base Riformista’, la corrente a cui Guerini dà nel frattempo vita assieme a Luca Lotti, che comincia a portare avanti una opposizione ‘costruttiva’.
LAVORO: Nunzia Catalfo (M5s)
Prima firmataria della proposta di legge sul reddito di cittadinanza nel 2013 e sul salario minimo nella scorsa legislatura. E’ nata a Catania nel 1967 e da sempre è stata attenta ai temi sociali. Orientatore e selezionatore del personale, per quasi 30 anni si è occupata di formazione, dispersione scolastica e aiuto all’inserimento in collaborazione con i centri per l’impiego e i servizi per l’impiego in generale. Dal 2008 è attivista del Movimento 5 Stelle “per portare avanti una nuova visione del mercato del lavoro più aderente alle esigenze di imprese e cittadini”, come scrive nel suo profilo sul blog delle stelle. Nel 2013 viene eletta al Senato della Repubblica e nel giugno dello stesso anno deposita la proposta di legge sul reddito di cittadinanza.
RAPPORTI CON IL PARLAMENTO: Federico D’Incà (M5s)
INNOVAZIONE: Paola Pisano (M5s)
È docente di gestione dell’innovazione all’università di Torino e assessore all’Innovazione del capoluogo piemontese. Ha 42 anni e tre figli. E’ stata eletta “donna più influente nel digitale” in Italia piazzandosi in classifica davanti a nomi come quelli di Clio Zammateo – famosa come ClioMake Up – Milena Gabanelli e Samatha Cristoforetti.
AMBIENTE: Sergio Costa (M5s)
Il generale di brigata dei Carabinieri resta al timone del ministero dell’Ambiente anche nel Conte-bis, il governo nato sull’asse M5s-Pd. Napoletano, Costa è nato il 22 aprile 1959 è stato anche comandante regionale del Corpo Forestale. È il super esperto che ha guidato l’inchiesta sulla Terra dei Fuochi, il primo che ha individuato in terra campana, nel Casertano, una discarica abusiva dando così il via al primo filone d’indagine.
FAMIGLIA: Elena Bonetti (Pd)
Professore associato di Analisi matematica all’Università di Milano, 43 anni, sposata con due figli, è stata nelle file del Pd nel 2018. La Bonetti è vicina all’ex segretario Pd Matteo Renzi per cui ha organizzato il corso di formazione politica ‘Meritare l’Italia’, una quattro giorni dedicata agli under 30 contro “la cultura dell’uno vale uno” e rivolta “a chi vuole studiare, a chi vuole fare fatica e a chi crede nel merito”, come ha scritto lo stesso Matteo Renzi.
SVILUPPO ECONOMICO: Stefano Patuanelli (M5s)
Dall’età di 14 anni inizia la sua militanza nei 5S con i primi gruppi “Amici di Beppe Grillo”. Dal 2011 al 2016 è poi stato consigliere comunale a Trieste, città sua di origine. Ha 45 anni, Stefano Patuanelli nuovo Ministro dello Sviluppo Economico, ed è un ingegnere edile e, come fa sapere lui stesso sulla sua pagina Facebook, presta particolare attenzione alle opere pubbliche. Il suo debutto in Parlamento risale invece alle elezioni del marzo 2018: viene eletto Senatore nella circoscrizione Friuli-Venezia Giulia e da giugno viene nominato il Presidente del gruppo MoVimento 5 Stelle a Palazzo Madama. Pare che, fedelissimo a Di Maio, il suo contributo sia stato decisivo nella trattativa con il Pd. Molto stimato anche da Davide Casaleggio, nei mesi scorsi sembrava che dovesse sostituire Danilo Toninelli alle Infrastrutture. Ed invece ora gli è toccato il Mise.
INFRASTRUTTURE E TRASPORTI: Paola De Micheli (Pd)
Politica-pallavolo-pomodori. Sono le tre “P” che contraddistinguono le passioni della neo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Classe 1973, si laurea in Scienze Politiche presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Vive e lavora a Piacenza e diventa manager nel settore agroalimentare per il “Consorzio Cooperativo Conserve Italia”. Diventa anche presidente e amministratore delegato di una società cooperativa di trasformazione del pomodoro in sughi. Negli anni ’90 inizia il suo impegno in politica e con l’inizio della segreteria Pd di Pier Luigi Bersani entra a far parte del dipartimento Economia del Partito Democratico, coordinato da Stefano Fassina, ricoprendo il ruolo di responsabile nazionale delle Piccole e Medie Imprese. Dal 2007 è membro della direzione provinciale del Pd di Piacenza. Il 20 luglio 2016 è nominata presidente della Lega di Pallavolo di Serie A e rieletta anche nel 2018 “è uno sport a cui sono molto legata”, ha sempre dichiarato.
AGRICOLTURA: Teresa Bellanova (Pd)
Un passato da giovanissima sindacalista nella Cgil e una dura lotta al caporalato, piaga del territorio in cui è nata è nata a Ceglie Messapica (Brindisi) il 17 agosto 1958 ed è sposata con Abdellah El Motassime. A 15 anni viene eletta capolega alla Camera del Lavoro di Ceglie Messapica in cui inizia la sua battaglia per la rappresentanza del lavoro e la difesa dei diritti delle persone. In Cgil ricopre diverse funzioni e nel 2006 si candida alle elezioni della Camera dei Deputati con i Democratici di Sinistra. Una volta eletta, assume l’incarico di componente della XI Commissione Lavoro. Il 28 febbraio 2014 viene nominata sottosegretario di Stato al Lavoro nel Governo Renzi. Il 7 marzo 2016 diventa viceministro al Ministero dello Sviluppo economico, incarico mantenuto anche nel governo Gentiloni. È stata nominata da Maurizio Martina Responsabile Mezzogiorno in segreteria, dal 13 luglio al 17 novembre 2018.
AFFARI EUROPEI: Enzo Amendola (Pd)
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: Fabiana Dadone (M5s)
MEZZOGIORNO: Giuseppe Provenzano (Pd)
AFFARI REGIONALI: Francesco Boccia (Pd)
ISTRUZIONE E UNIVERSITÀ: Lorenzo Fioramonti (M5s)
BENI CULTURALI: Dario Franceschini (Pd)
SALUTE: Roberto Speranza (Leu)
SPORT: Vincenzo Spadafora (M5s)
Sottosegretario alla presidenza del Consiglio: Riccardo Fraccaro (M5s)

La reazione di Salvini
Un governo nato tra Parigi e Berlino e dalla paura di mollare la poltrona, senza dignità e senza ideali, con persone sbagliate al posto sbagliato”. Così Matteo Salvini, in una nota arrivata subito dopo la lista dei ministri comunicata dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Lavoriamo – assicura il leader della Lega – come e più di prima, non potranno scappare dal giudizio degli Italiani troppo a lungo: siamo pronti, il tempo è galantuomo, alla fine vinceremo noi”.

E voi miei cari amici cosa ne pensate di questo nuovo governo? Come sempre fatecelo sapere lasciando un commento.

Cesare Deserto
Cesare Deserto
Giornalista e conduttore radiofonico. Direttore editoriale della testata giornalistica online ItalianMadHouse.com creato dalla Federazione degli italo-americani del New Jersey per pubblicizzare gli eventi e notizie che accadono in Italia. Collaborazioni con Rai International, ICN New York, Axel24 Tenerife.

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