La Domenica delle Palme si festeggia una settimana prima della Pasqua e celebra l’ingresso di Cristo a Gerusalemme. Questa festa segna l’inizio della celebrazione annuale della Settimana Santa, in cui la Chiesa ricorda gli ultimi giorni della vita terrena di Cristo, fino alla Resurrezione della Domenica di Pasqua.
Ma perché si chiama così?
Perché, in questa occasione, Gesù fu accolto da una folla festante che lo osannava agitando rametti di ulivo e rami di palma (alberi molti diffusi nella regione). La folla, radunata dalle voci dell’arrivo di Gesù, stese a terra i mantelli, mentre altri tagliavano rami dagli alberi intorno, e agitandoli festosamente gli rendevano onore. Ancora oggi c’è l’usanza di distribuire rametti di ulivo e di palma durante la liturgia, in segno di pace. La ricorrenza è osservata da cattolici, ortodossi e alcune Chiese protestanti. Nella forma ordinaria del rito romano essa è detta anche domenica De Passione Domini (della passione del Signore). Nella forma straordinaria la domenica di passione si celebra una settimana prima, perciò la Domenica delle palme è detta anche “seconda domenica di passione”.
Curiosità
Generalmente i fedeli portano a casa i rametti di ulivo e di palma benedetti, per conservarli quali simbolo di pace, scambiandone parte con parenti e persone amiche. In alcune regioni, si usa che il capofamiglia utilizzi un rametto, intinto nell’acqua benedetta durante la veglia pasquale, per benedire la tavola imbandita nel giorno di Pasqua. In molte zone d’Italia, con le foglie di palma intrecciate vengono realizzate piccole e grandi confezioni addobbate, tradizione molto forte in Sicilia e che si è estesa poi in tutta Italia (come i parmureli di Bordighera e Sanremo in Liguria), che vengono scambiate fra i fedeli in segno di pace. Queste palme intrecciate, in genere di colore giallo, sono vendute ai fedeli vicino alle chiese.