Nell’ottica della cosiddetta “Educazione intergenerazionale”, che mira a creare un incontro con enormi benefici, tra bambini ed anziani, si è rinnovato per il secondo anno consecutivo, la collaborazione tra la Comunità Alloggio “Il Melograno” che ospita 8 anziani, nel territorio dell’Infernetto-zona Roma sud, e l’Asilo Nido “La Caracolita”, presente presso i Parchi della Colombo sempre in zona Roma sud. Quattro sono state le giornate previste individuate nei venerdì 15 e 22 Febbraio e 1 e 8 Marzo, dalle ore 10 alle ore 11, durante le quali quattro classi dell’Asilo sono venute a trovare nonne e nonni del Melograno e dove sono state lette fiabe, si è cantato e giocato, cercando di mettere in relazione bimbi e anziani. Venerdì 8 marzo, alle ore 10.00 si concluderà l’ultima delle quattro giornate con una grande festa finale comprensiva di regali e torta, e dove sicuramente assisteremo ad un ennesimo scambio emozionale. I bimbi della Caracolita, sono stati coordinati dallo psicologo Dott. Adriano Capoccia, mentre gli anziani del Melograno, sono stati coordinati dallo psicologo Dott. Domenico Giuseppe Bozza. Ed è proprio il Dott. Bozza a spiegarci i benefici di questo progetto: “L’educazione intergenerazionale è un sistema che permette di mettere in relazione fasce di età così tanto distanti tra loro, ma anche potenzialmente capaci di offrire, ciascuna, risorse fondamentali come la ‘solidarietà’, perché crea il presupposto del donare bene ed affetto, della ‘resilienza’, ovvero fornisce la capacità di fare fronte agli eventi stressanti e traumatici della vita, dell’empowerment, molto conosciuto in ambito di ‘Psicologia di comunità‘, perché aiuta nei processi di crescita dell’autostima e del raggiungimento di obiettivi e traguardi di vita. In tutto questo non sono da trascurare i benefici legati alla ‘gestione del tempo‘, poiché per i bimbi è essenziale comprendere il vantaggio sociale della lentezza, in un mondo come quello odierno fatto di fretta ed emozioni consumate velocemente. Ma ricordiamo anche il grande beneficio dell’empatia, della capacità di mettersi nei panni degli altri, che nel rapporto bambino-anziano gioca un ruolo strategico di interscambio e feedback continui.”