È possibile riscaldarsi con legna e pellet nel rispetto dell’ambiente? Quanto calore rinnovabile viene prodotto dalle biomasse? Qual è il valore socioeconomico di questo settore? Quali innovazioni sono state introdotte per aumentare l’efficienza e ridurre le emissioni? Questi insieme ad altri quesiti sono stati argomento del dibattito, promosso da AIEL (Associazione Italiana Energie Agroforestali), RisorsaLegno, ANFUS (Associazione nazionale Fumisti e Spazzacamini), Assocosma (Associazione Nazionale Costruttori Stufe ad accumulo) e da Legambiente: “Il calore verde che nasce dal legno”. Obiettivo dell’incontro è far emergere una realtà poco conosciuta e per molti versi sorprendente. Il legno è la prima tra le energie rinnovabili (il 33% in Italia e il 40% nel mondo) e la seconda fonte di riscaldamento per le famiglie italiane, “un settore dalle radici antiche ma che punta all’innovazione. Il riscaldamento a legna cippato e pellet si presenta raccogliendo la sfida della qualità per aumentare l’efficienza di apparecchi domestici e caldaie, per abbattere le emissioni e per confermare il proprio ruolo primario tra le fonti rinnovabili” ha spiegato Marino Berton, Direttore Generale di AIEL. “E’ molto importante la sfida che viene lanciata oggi da Aiel e dalla filiera delle imprese del riscaldamento da legno. Perchè parla di innovazione e di risposte concrete ai problemi di produzione da fonti rinnovabili e di lotta all’inquinamento atmosferico. Dimostra come sia possibile costruire dei percorsi che responsabilizzino tutti i protagonisti di una filiera che è strategica per il nostro Paese, perchè va dalla gestione dei boschi fino all’industria della termica, ed è proprio di questo tipo di impegno che abbiamo bisogno per rendere il Piano energia e clima che il nostro Paese dovrà approvare a fine 2019 in via definitiva, davvero ambizioso e capace di accelerare nella lotta ai cambiamenti climatici” – ha sottolineato Edoardo Zanchini, Vicepresidente Legambiente. Molti pensano che l’uso del legno per il riscaldamento danneggi i boschi, mentre è vero il contrario: è fondamentale per la valorizzazione del patrimonio boschivo ed è un fattore determinante per combattere l’effetto serra e rispettare i parametri europei sulle fonti rinnovabili. Inoltre, rispetto alle fonti fossili, consente un risparmio sulla bolletta del 75%. E per far sì che il miglioramento della qualità dell’aria sia un impegno e un obiettivo a cui contribuiscono responsabilmente le imprese della filiera del riscaldamento domestico è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa con il Ministero dell’Ambiente, a cui ha aderito di recente la Regione Lazio, aperto all’adesione delle Regioni e delle altre aree vulnerabili alle emissioni. L’obiettivo dell’intesa è di abbattere ulteriormente le emissioni di PM e Benzo(a)pirene derivanti dal riscaldamento domestico a biomasse. Sul fronte delle emissioni l’accusa è che questo tipo di riscaldamento sia un fattore di inquinamento dell’aria, mentre i dati dimostrano una realtà molto più complessa: ad inquinare sono i vecchi impianti, mentre quelli di nuova generazione abbattono le emissioni fino all’80% e hanno una certificazione ariaPulita® che classifica le prestazioni di apparecchi e caldaie a biomasse. Proprio quello delle nuove tecnologie sarà uno degli aspetti più evidenziati nell’incontro. Gli investimenti in innovazione e sviluppo hanno rivoluzionato il settore e hanno incrementato l’efficienza abbattendo i consumi e le emissioni. Un comparto dell’industria italiana che vanta un giro di affari di 4 miliardi di euro e occupa oltre 30 mila addetti considerato un’eccellenza del Made in Italy, basti pensare che il 70% degli apparecchi a pellet in Europa sono progettati e costruiti in Italia. Per questo, si parla di “gigante sconosciuto”. Il gigante del calore che nasce dal legno, di cui si sa ancora poco. Nonostante sia, in fondo, la più antica fonte di riscaldamento conosciuta dall’uomo. Dopo l’apertura di Gianni Ragusa, Risorsa Legno, l’introduzione di Marino Berton, Direttore Generale AIEL (Associazione Italiana Energie Agroforestali) e un breve saluto istituzionale del Ministro Costa a cura di Renato Grimaldi, Direttore Generale per il Clima e l’Energia del Ministero dell’Ambiente, il giornalista del Tg2, Daniele Rotondo, ha coordinato una tavola rotonda nella quale si sono confrontati Gianluca Benamati, Vicepresidente Commissione Attività Produttive e Responsabile dipartimento energia PD, Luca Benedetti, Responsabile Monitoraggio, Studi e Statistiche del GSE, Edoardo Zanchini, Vice Presidente nazionale Legambiente, Giovanni Battista Zorzoli, Presidente Coordinamento Nazionale FREE (Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica) e Annalisa Corrado, Direttore Tecnico Kyoto Club.