MILANO – Il cantante Marco Carta è stato arrestato ieri sera, insieme a una donna di 53 anni, per furto aggravato alla Rinascente di piazza del Duomo a Milano. Secondo quanto si apprende dall’Ansa, il cantante stava uscendo dal grande magazzino con sei magliette del valore di 1.200 euro a cui aveva tolto l’antitaccheggio, ma non la placchetta flessibile che ha suonato all’uscita. Arrestato dalla Polizia locale, per il vincitore di Sanremo, Amici e Tale e Quale Show, 34 anni, ieri sera sono stati disposti gli arresti domiciliari. Lui e la donna in sua compagnia saranno processati oggi per direttissima.
Gli aggiornamenti: Il giudice non convalida l’arresto
Il giudice di Milano non ha convalidato l’arresto di Marco Carta e non ha applicato nessuna misura cautelare. È quanto riferisce il suo avvocato Simone Ciro Giordano al termine del processo per direttissima svoltosi poche ore fa in Tribunale a Milano: “È’ stata chiarita la totale estraneità di Marco Carta. Lui è estraneo a qualsiasi addebito. Il fatto è attribuibile ad altri soggetti, lui è totalmente estraneo, è stato acclarato dal giudice. Marco è una bravissima persona”, aggiunge l’avvocato uscendo dall’aula. Il cantante non si è tirato indietro davanti a chi gli chiedeva di commentare la vicenda: “Non sono stato io a rubare, per fortuna è andato tutto bene, sono felice di poterlo dire”. A chi gli chiedeva allora chi le avesse rubate ha replicato: “Non mi va di dirlo, non faccio la spia”. Ma a questo punto ci chiediamo: Ma che tipo di comportamento è questo! Non faccio la spia??? In presenza di un reato? Appare quantomeno strano il fatto che l’arresto sia stato convalidato alla persona in sua compagnia, non famosa, e il cantante sia stato completamente scagionato…