Roma – Martedì 2 aprile 2019 alle ore 21:00 al Teatro Vittoria, ho avuto il piacere di assistere al debutto dello spettacolo teatrale basato sul saggio di Italo Calvino “PERCHE’ LEGGERE I CLASSICI” con Francesco Montanari e Giammarco Saurino, regia di Davide Sacco, scene Luigi Sacco Luci Francesco Bàrbera, assistente alla regia Giorgio Gafforio, organizzazione Ilaria Ceci. Nessuno lo fa, ma per quanto mi riguarda mi sembra doveroso citare tutte le persone che hanno permesso la realizzazione di questo spettacolo.
Trama
“Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quello che ha da dire”. Queste le parole più famose dell’opera “Perché leggere i classici” di Italo Calvino, un articolo scritto nel 1981 e pubblicato postumo da Mondadori nel 1991. Non tutti sanno che il titolo originale era “Italiani, vi esorto ai classici” apparso sull’«Espresso» del 28 giugno 1981. In questo articolo Calvino riassume in 14 frasi, che poi va ad ampliare, la sua definizione di “libro classico”. L’autore si sofferma molto sull’atto della lettura spiegando che non bisogna vergognarsi di leggere un classico in età matura in quanto questo sarà “un piacere straordinario: diverso rispetto a quello d’averlo letto in gioventù”, infatti solo in età adulta sarà possibile cogliere dettagli incomprensibili in giovinezza. Sempre affrontando la tematica di maturità e gioventù sposa completamente l’idea di rileggere le opere fondamentali lette in gioventù, anche perché come giustamente ribadisce nella sesta definizione “Un libro classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire”. Francesco Montanari fa sue le parole di Calvino e il pathos narrativo, in uno spettacolo che affida alla parola la forza comunicativa, ma che vuole permeare nel ricordo di un uomo e di un’epoca ancora vivi, come vivi sono i grandi classici. Un viaggio attraverso parole, immagini e ricordi, che, con le voci di Francesco Montanari e Gianmarco Saurino, dimostrerà che la cultura non è mai antica o fuori moda, perché porterà sempre con sé il suo messaggio universale. La scelta di questo classico ci viene spiegata dallo stesso regista, Davide Sacco:<<‘Quando ho deciso di avvicinarmi a Italo Calvino, mi è sembrato naturale scegliere l’opera che per temi, lucidità espositiva e spessore trovo più esemplificativa del lavoro dell’Autore come saggista e come intellettuale. “Perché leggere i classici”, infatti, è un viaggio, un viaggio che non si ferma nell’indagine psicologica ma che con veemenza provoca ed entra nelle scuole e nelle università, nei centri culturali, per analizzare criticamente la situazione nazionale. Centrale è sicuramente la parola, rarefatta, magica, in un clima di stupore e di emozione che è lo stesso delle prime letture dei classici. Lo spettatore che vorrà ascoltare non dovrà fare altro che lasciarsi trasportare: nel viaggio della memoria di Calvino incontrerà ricordi e aspettative, riflessioni e provocazioni, e, come di fronte alla lettura di un classico, potrà innamorarsi per sempre o indignarsi, ma mai restare indifferente”>>.
Opinione
Chiariamolo fin da subito: Non vedrete IL LIBANESE. Francesco Montanari è Francesco Montanari che nulla a che vedere con il protagonista di Romanzo Criminale, la celebre serie televisiva che lo ha reso famosissimo, in cui ha interpretato uno dei Boss della Banda della Magliana… Me ne accorgo fin da subito, quando prima dell’inizio dello spettacolo scende dal palco e abbraccia e bacia sua madre presente in sala. Francesco con la sua genuinità e con il suo amore nel fare ciò che più ama ci propone uno spettacolo ben diverso da ciò che di solito si è abituati a vedere, creando fin da subito un contatto e un’interazione con il pubblico: Perché oggi uno dovrebbe leggere? Di solito rispondiamo perché fa bene. Ma che vuol dire che leggere fa bene? E si inizia così, in un viaggio tra i racconti e riflessioni del Montanari accompagnato dall’impeccabile interpretazione di aforismi e allegorie del grande scrittore ad opera di un ottimo Giammarco Saurino che con la sua voce e mimica diviene padrone della scena. Una scenografia essenziale, composta da libri, da un dolce e piacevole sottofondo musicale che permette ai due attori di focalizzare l’attenzione sulla “parola” e di riproporre alcuni video e parole dell’immortale scrittore. Francesco Montanari ironizza e coinvolge i presenti interagendo spesso con il pubblico e ponendo loro delle domande, evitando cali di attenzione e proponendo forse la versione più veritiera della sua persona dando la sensazione che su quel palco ci sia semplicemente Francesco ed il suo amore per la lettura e non il Montanari attore: “Bisogna leggere perché si allunga la memoria, e se si allunga la memoria, si allunga la vita…”. Vi ricordo che lo spettacolo sarà in scena fino al 7 aprile e consiglio la visione a tutti coloro che abbiano voglia di vedere un qualcosa di diverso e di culturalmente superiore, mentre ne sconsiglio la visione a chi si aspetta di vedere su quel palco il Libanese, il Freddo e il Dandi: di loro non vi è alcuna traccia… Il saggio di Calvino, che invito a leggere per intero, si conclude con le seguenti frasi che ritengo esilaranti e veritiere nella loro semplicità: “M’accorgo che Leopardi è il solo nome della letteratura italiana che ho citato. Effetto dell’esplosione della biblioteca. Ora dovrei riscrivere tutto l’articolo facendo risultare ben chiaro che i classici servono a capire chi siamo e dove siamo arrivati e perciò gli italiani sono indispensabili proprio per confrontarli agli stranieri, e gli stranieri sono indispensabili proprio per confrontarli agli italiani. Poi dovrei riscriverlo ancora una volta perché non si creda che i classici vanno letti perché “servono” a qualcosa. La sola ragione che si può addurre è che leggere i classici è meglio che non leggere i classici”.
Per info e prenotazioni potete chiamare il numero 065740170 o recarvi sul sito www.teatrovittoria.it. Si ringrazia la dottoressa Chiara Crupi dell’ufficio stampa ARTINCONNESSIONE.