Milano – Giovedì 28 marzo sul canale Pop Economy è iniziata la nuova rubrica SEX & Economy che raccontata senza tabù i numeri dei business a luci rosse, dai guadagni stellari di prostitute e “camgirl”, ai miliardi della nuova industria del porno, senza tralasciare il mercato dei sex toys, le cripto valute a luci rosse, insomma tutto il denaro che ruota intorno al sesso. Che piaccia o no, l’economia legata alla sessualità produce introiti da capogiro attraverso modalità diverse, che, talvolta toccano l’illegalità. L’indotto della prostituzione si stima, ad esempio, intorno ai 5 miliardi di euro, mentre le escort “top class” possono arrivare a guadagnare dai 6 ai 15mila euro al mese, senza contare tutti gli eventuali extra. La crisi, poi, ha determinato l’esplosione del fenomeno delle “camgirl” e internet ha determinato una rapidissima evoluzione dell’industria del porno, per cui il vecchio playboy ha ceduto il passo ai siti web, che occupano ben il 12% della rete, per un valore di mercato di oltre 100 miliardi di dollari l’anno. Parallelamente continua a crescere l’industria dei sex toys, che vive tanto nei sexy shop quanto in rete, dove, tra l’atro, oggi è possibile fare acquisti in forma anonima tramite i Titcoin, criptovaluta peer-to-peer, progettata ed immessa sul mercato dell’intrattenimento a luci rosse nel 2014, allo scopo di proteggere la privacy degli acquirenti. Al timone di questa nuova trasmissione la giornalista Laura Avalle, già musa di Andrea Pinketts e direttore del mensile SONO in SALUTE che risponde alle nostre domande:
Come è nata l’idea di questo programma?
«Da una chiacchierata con Francesco Specchia, direttore di Pop Economy TV: nuova piattaforma multimediale ideata per i giovani e fatta dai giovani, il cui scopo è raccontare loro l’economia con il loro linguaggio. Mancava una rubrica sul business del mercato a luci rosse, così mi sono proposta visto che ho affrontato l’argomento più volte in qualità di divulgatrice scientifica».
Secondo te a cosa è dovuto il successo di queste nuove forme di guadagno come ad esempio il fenomeno delle cam girl?
«Il mercato del sesso è in continua espansione. L’indotto della prostituzione si stima, ad esempio, intorno ai 5 miliardi di euro, e come giustamente dici tu, abbiamo visto un aumento vertiginoso del fenomeno delle “camgirl”, per cui circa 18.000 donne, per la maggior parte studentesse universitarie, trascorrono circa 6 ore al giorno davanti ad una webcam, per un guadagno che può superare i 2.000 euro al mese. Inoltre c’è l’industria dei sex toys, che vale oltre 20 miliardi di dollari in tutto il mondo e che annovera le donne tra i maggiori acquirenti, i siti di incontro, che ieri non esistevano ed oggi valgono oltre 2,2 miliardi di dollari di fatturato solo negli Stati Uniti, con una crescita di 100 milioni di dollari l’anno. Ma non è finita qui: seguitemi su Sex & The Economy e ne scoprirete delle belle».
Quali sono gli aspetti negativi di tutto questo?
«Gli aspetti negativi sono la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili in considerazione anche del fatto che nel nostro Paese la voce di spesa per i preservativi è tragicamente bassa rispetto alla media europea, o il proliferare di tutti quei fenomeni come Sextortion, revenge porn, slut shaming, che implicano ricatti ed estorsioni a sfondo sessuale».
Laura complimenti per questo nuovo progetto e dicci dove e come è possibile seguire questa interessante trasmissione.
«Cesare ti ringrazio per questa piacevole chiacchierata e invito tutti i tuoi lettori a seguire Sex & The Economy sul canale Pop Economy, piattaforma 100% video visibile online, in live streaming e on demand. Potete seguirci collegandovi sul sito https://www.popeconomy.tv/ oppure sul Digitale Terreste digitando il canale 224. Rimanete sintonizzati perché posso assicurarti che ne vedrete davvero delle belle».